Discoteca Wall Milano
In via Plezzo numero 16, è presente un muro lungo e decorato di murales, firme, dichiarazioni di qualsiasi specie che scorre di metro in metro introducendosi all’interno di un club che ne prende il nome, convertendolo però in lingua inglese: “Wall Milano”. Sorto da pochissimo tempo, Wall Milano sorprende tutti, in un paese rappresentato generalmente dalla storia, dall’antichità e dalla tradizione, il locale irrompe in tutta la sua freschezza, giovialità e vitalità; non contrapponendosi tuttavia al classicismo italico, in quanto dimostra già le abilità tali e necessarie per fare anch’esso storia, attraverso le sue grandi gesta. Giovane promessa, Wall è una realtà notturna e stellata, che propone ogni sabato dalle 23 alle 5, eventi di musica elettronica. Il team del club è vincente e garanzia di consapevolezza e qualità: nato e gestito da menti brillanti; quali Diego Montinaro direttore artistico del Tunnel Club, l’eccelso dj Lele Scacchi e il gruppo DC10 di Ibiza; la riuscita è assicurata.
La struttura è una geometria di figure piane regolari e irregolari dipinte di colori che spaziano libere dall’antracite al nero, e che regalano alla vista forme dotate di un ordine quasi asettico tanto da dare l’impressione di essere in un laboratorio della musica, in cui è lecito sperimentare, divertirsi e vivere l’innovazione e la scoperta. Wall regala inoltre uno spazio all’aperto non indifferente, dall’impronta chill-out, in cui potersi sedere o distendere su numerosi sacchi di caffè che ridonano energia e vigore, proprio come l’effetto che provoca l’assunzione della bevanda. Wall Milano è dotato di un palcoscenico che offre spettacoli unici a partire dalla scenografia della consolle ponderante e maestosa, all’audio dotato di un impianto L-Acoustic ARC system uno dei migliori al mondo, alla presentazione di personaggi i cui nomi sono i più quotati e importanti della musica house – techno, agli spettatori infine, che confermano la grandezza di tali show entusiasti, applaudendo con un gran battito di mani.
